Nevo displastico

L’esistenza del nevo displastico è stata ampiamente dibattuta nella comunità medica. Viene definito come un nevo acquisito, spesso di dimensioni considerevoli, che presenta caratteristiche istologiche peculiari. Istologicamente, è evidente un aumento del numero dei melanociti. Spesso, queste cellule mostrano un aspetto irregolare e possono estendersi profondamente all’interno dell’epidermide. Nel derma papillare, si osserva una fibrosi associata ad un infiltrato linfocitario. In alcuni casi, si può notare anche una marcata vascolarizzazione. Le atipie citologiche sono, tuttavia, rare.

Nevo displastico

I nevi displastici sono piuttosto comuni, con stime che indicano una presenza nel 70% della popolazione. Tuttavia, molto più rara è la sindrome del nevo displastico. Questa sindrome ha una trasmissione genetica autosomica dominante, caratterizzata da alta penetranza e variabilità espressiva. Ricerche hanno mostrato un disturbo di instabilità cromosomica in colture di cellule prelevate da cute normale e da nevi displastici. Altri studi hanno evidenziato traslocazioni cromosomiche specifiche in pazienti con sindrome del nevo displastico e in nevi displastici. È stata inoltre identificata una perdita del cromosoma 9 in alcuni nevi displastici, suggerendo che l’eliminazione di un gene sul 9p potrebbe essere un evento iniziale nella trasformazione dei melanociti.

Dal punto di vista clinico, il nevo displastico si presenta di grandezza variabile, generalmente maggiore di 6 mm, con bordi irregolari e colorazione che varia dal marrone scuro al rossiccio. La loro localizzazione principale è sul tronco, addome e braccia, ma sono rari in aree non esposte al sole, come i glutei. Nelle persone affette dalla sindrome del nevo displastico, il numero di nevi può superare i 100. In questi individui, il rischio di sviluppare un melanoma è significativamente elevato. La presenza di più di 25 nevi displastici raddoppia il rischio, che diventa quadruplicato se sono presenti 5 nevi di diametro superiore a 5 cm. La sorveglianza regolare e l’escissione dei nevi atipici che mostrano cambiamenti è quindi cruciale.

Sebbene persistano dubbi sulla propensione dei singoli nevi displastici alla degenerazione maligna, studi hanno confermato la possibile trasformazione di un nevo displastico preesistente in melanoma. In sintesi, mentre la maggior parte dei nevi displastici non si trasforma in melanoma, è essenziale per chi presenta tali nevi essere consapevoli del loro rischio e adottare misure preventive appropriate.